Mondo Pappagallo
giovedì 19 gennaio 2012
Come allevare gli inseparabili
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INTRODUZIONE: Gli Agapornis sono comunemente chiamati INSEPARABILI perché hanno la particolare caratteristica di vivere sempre insieme col compagno. Questi uccelletti allegri e simpatici, infatti, hanno abitudini decisamente monogamiche, tanto che se uno dei componenti della coppia muore, l’altro cade in un profondo stato di prostazione e di stress che spesso porta alla morte. Si tratta sempre di pappagalli socievoli e assai vivaci, di taglia piccola e pertanto anche adatti all’allevamento casalingo. Non hanno bisogno di grandi spazi e sono di buona compagnia: curiosi, attenti e a volte anche disponibili a socializzare con l’uomo. Hanno inoltre una discreta longevità: talvolta, infatti, vivono anche più di vent’anni. Gli inseparabili sono conosciuti anche come “uccelli dell’amore”, sono originari dell’Africa, dove vivono per lo più in colonie. GLI ALLOGGI: Anzitutto è bene chiarire che le gabbie migliori sono quelle che hanno le sbarre in acciaio e il fondo estraibile di plastica o acciaio ( facilmente lavabile e disinfettabile ). Per una sola coppia di Agapornis le misure minime della gabbia sono 60x40x50 cm, è chiaro che più grande è la gabbia e meglio i nostri pappagallini vivranno. La forma ideale è quella rettangolare, che consente di sfruttare meglio gli spazi. Il fondo estraibile deve essere ricoperto con sabbietta assorbente; è inoltre opportuno separare il fondo dalla zona riservata agli animali con una griglia: si eviterà così che i pappagalli vengano in contatto con le loro deiezioni, che sono spesso veicolo di malattie. L’alimentazione: Una corretta alimentazione, unita all’igiene degli alloggi e degli accessori, garantisce una vita migliore e più lunga ai nostri inseparabili. La dieta ideale per gli inseparabili è costituita da un insieme di alimenti confezionati e di alimenti freschi. Tra questi troviamo il miscuglio di sementi secchi, pastoncino all’uovo, osso di seppia, grit, frutta grattugiata e mescolata al secco ( mela-pera-kiwi-banana) da non somministrare più di 1-2 volte a settimana. Gli Agapornis sono golosissimi di pane secco e biscotti all’uovo. Il pane è utile per pulire e limare il becco e può essere fornito in abbondanza. I biscotti all’uovo, invece, non devono essere somministrati per più di 1-2 volte a settimana. Tutti i cibi freschi forniti agli Agapornis devono essere rinnovati quotidianamente; frutta e verdura, infatti, marciscono facilmente e possono perciò causare danni alla salute dei pappagalli. Tutti gli animali hanno bisogno di un notevole apporto di acqua per vivere. Sarà quindi opportuno non far mai mancare acqua sempre fresca ai nostri piccoli amici. Integratori indispensabili nell’alimentazione degli inseparabili sono l’osso di seppia usato per la pulizia e l’affilamento del becco e il grit che aumenta l’apporto di Sali minerali nell’organismo. L’igiene e la pulizia: La vita dei pappagalli in gabbia può essere lunga e felice, a patto che, oltre ad una regolare alimentazione, l’allevatore offa un ambiente adeguato e igienicamente sano. E’ necessario quindi provvedere regolarmente alla pulizia dell’alloggio e degli accessori. Il metodo più semplice e corretto consiste nell’utilizzare per il lavaggio un disinfettante solubile in acqua come Amuchina e Candeggina a patto che il risciacquo venga eseguito con molta cura. Oltre a questo è bene trattare l’alloggio con antiparassitario ( spray o in polvere ). Queste precauzioni eviteranno la presenza di parassiti di ogni genere. L’allevamento allo stecco: Il metodo dell’allevamento allo stecco prevede che sia l’allevatore a imbeccare i piccoli e a custodirli in nidi artificiali. Durante i primi 15 giorni di vita l’imbeccata artificiale va fornita almeno 5-6 volte al giorno. La temperatura del cibo somministrato non deve superare i 45° C per evitare scottature nel gozzo né essere inferiore a 35° C per evitare problemi alla digestione. La pappa somministrata deve avere la consistenza di uno yogurt. L’ impasto apposito ( NUTRI BIRD A 21 ) va somministrato con una piccola siringa senza ago o con un catetere. A partire dalla terza settimana di vita il numero delle imbeccate può calare a 3-4, mentre deve invece aumentare la densità dell’ impasto riducendo la percentuale d’acqua. Quando i piccoli avranno raggiunto i 45 giorni di vita, si effettueranno solo 1-2 imbeccate al giorno; giunti a questa fase, i piccoli cominceranno a mangiare da soli sia i pastoncini morbidi sia le sementi che l’allevatore comincerà a mettere a loro disposizione. Le malattie e le cure: Il rispetto delle norme sopraelencate è la miglior garanzia di vita lunga e felice dei nostri amici inseparabili. La cura migliore è costituita dalla prevenzione. Tuttavia nonostante le nostre attenzioni, malattie più o meno gravi possono colpire gli Agapornis. Elencherò perciò alcune malattie, la loro causa e le cure opportune da fare ( dopo aver richiesto comunque l’intervento del vostro veterinario di fiducia ). INTRODUZIONE:Gli Agapornis sono comunemente chiamati pappagalli INSEPARABILI perché hanno la particolare caratteristica di vivere sempre insieme col compagno. Questi uccelletti allegri e simpatici, infatti, hanno abitudini decisamente monogamiche, tanto che se uno dei componenti della coppia muore, l’altro cade in un profondo stato di prostazione e di stress che spesso porta alla morte. Si tratta sempre di pappagalli socievoli e assai vivaci, di taglia piccola e pertanto anche adatti all’allevamento casalingo. Non hanno bisogno di grandi spazi e sono di buona compagnia: curiosi, attenti e a volte anche disponibili a socializzare con l’uomo. Hanno inoltre una discreta longevità: talvolta, infatti, vivono anche più di vent’anni. Gli inseparabili sono conosciuti anche come “uccelli dell’amore”, sono originari dell’Africa, dove vivono per lo più in colonie. GLI ALLOGGI: Anzitutto è bene chiarire che le gabbie migliori sono quelle che hanno le sbarre in acciaio e il fondo estraibile di plastica o acciaio ( facilmente lavabile e disinfettabile ). Per una sola coppia di Agapornis le misure minime della gabbia sono 60x40x50 cm, è chiaro che più grande è la gabbia e meglio i nostri pappagallini vivranno. La forma ideale è quella rettangolare, che consente di sfruttare meglio gli spazi. Il fondo estraibile deve essere ricoperto con sabbietta assorbente; è inoltre opportuno separare il fondo dalla zona riservata agli animali con una griglia: si eviterà così che i pappagalli vengano in contatto con le loro deiezioni, che sono spesso veicolo di malattie. L’alimentazione: Una corretta alimentazione, unita all’igiene degli alloggi e degli accessori, garantisce una vita migliore e più lunga ai nostri inseparabili. La dieta ideale per gli inseparabili è costituita da un insieme di alimenti confezionati e di alimenti freschi. Tra questi troviamo il miscuglio di sementi secchi, pastoncino all’uovo, osso di seppia, grit, frutta grattugiata e mescolata al secco ( mela-pera-kiwi-banana) da non somministrare più di 1-2 volte a settimana. Gli Agapornis sono golosissimi di pane secco e biscotti all’uovo. Il pane è utile per pulire e limare il becco e può essere fornito in abbondanza. I biscotti all’uovo, invece, non devono essere somministrati per più di 1-2 volte a settimana.Tutti i cibi freschi forniti agli Agapornis devono essere rinnovati quotidianamente; frutta e verdura, infatti, marciscono facilmente e possono perciò causare danni alla salute dei pappagalli. Tutti gli animali hanno bisogno di un notevole apporto di acqua per vivere. Sarà quindi opportuno non far mai mancare acqua sempre fresca ai nostri piccoli amici.Integratori indispensabili nell’alimentazione degli inseparabili sono l’osso di seppia usato per la pulizia e l’affilamento del becco e il grit che aumenta l’apporto di Sali minerali nell’organismo. L’igiene e la pulizia: La vita dei pappagalli in gabbia può essere lunga e felice, a patto che, oltre ad una regolare alimentazione, l’allevatore offa un ambiente adeguato e igienicamente sano. E’ necessario quindi provvedere regolarmente alla pulizia dell’alloggio e degli accessori. Il metodo più semplice e corretto consiste nell’utilizzare per il lavaggio un disinfettante solubile in acqua come Amuchina e Candeggina a patto che il risciacquo venga eseguito con molta cura. Oltre a questo è bene trattare l’alloggio con antiparassitario ( spray o in polvere ). Queste precauzioni eviteranno la presenza di parassiti di ogni genere. L’allevamento allo stecco: Il metodo dell’allevamento allo stecco prevede che sia l’allevatore a imbeccare i piccoli e a custodirli in nidi artificiali.Durante i primi 15 giorni di vita l’imbeccata artificiale va fornita almeno 5-6 volte al giorno. La temperatura del cibo somministrato non deve superare i 45° C per evitare scottature nel gozzo né essere inferiore a 35° C per evitare problemi alla digestione. La pappa somministrata deve avere la consistenza di uno yogurt. L’ impasto apposito ( NUTRI BIRD A 21 ) va somministrato con una piccola siringa senza ago o con un catetere. A partire dalla terza settimana di vita il numero delle imbeccate può calare a 3-4, mentre deve invece aumentare la densità dell’ impasto riducendo la percentuale d’acqua. Quando i piccoli avranno raggiunto i 45 giorni di vita, si effettueranno solo 1-2 imbeccate al giorno; giunti a questa fase, i piccoli cominceranno a mangiare da soli sia i pastoncini morbidi sia le sementi che l’allevatore comincerà a mettere a loro disposizione. Le malattie e le cure: Il rispetto delle norme sopraelencate è la miglior garanzia di vita lunga e felice dei nostri amici inseparabili. La cura migliore è costituita dalla prevenzione. Tuttavia nonostante le nostre attenzioni, malattie più o meno gravi possono colpire gli Agapornis |
giovedì 15 dicembre 2011
Riproduzione cocoriti
RIPRODUZIONE COCO
Una cocorita è bene farla riprodurre dai 12 mesi di vita anche se possono essere mature sessualmente prima dei 12 mesi. Per capire quando una cocorita è adulta e quindi pronta x riprodursi, ci sono alcuni segni fisici che possono essere facilmente individuati. Nelle femmine la prima cosa che si guarda solitamente è la cera (la parte situata sopra il becco) che è di colore marrone scurissimo, ma non è detto che la femmina in questione è matura x accoppiarsi quindi c’è un altro segno che si deve guardare cioè l’iride nell’occhio che è un cerchio bianco è ben definito, invece nei maschi vale solo l’iride nell’occhio perché la cera blu l’avranno già dai primi mesi di vita. Inoltre si deve vedere anche lo stato di salute dei soggetti che devono essere sani, il piumaggio deve essere composto ben aderente al corpo, il pappagallo deve essere vispo e fischiare, non deve presentare nessuna crosticina nelle vicinanze di occhi e becco e la cloaca deve essere pulita, non deve stare sul fondo gabbia o con piumaggio arruffato su una stecca insomma deve essere sano. Inoltre i soggetti devono essere affiatati quindi e bene aspettare che si affiatano prima di mettere il nido, generalmente il nido si può mettere da 1 mese, meglio aspettare i chiari segnali che ci daranno i 2 soggetti come ad esempio farsi grattini o darsi dei bacini . Non c’è un periodo fisso x la riproduzione, se alloggiati in voliere interne possono accoppiarsi tutto l’anno se invece sono alloggiati in quelle esterne il periodo migliore sarebbe quello della primavera meglio evitare Luglio e Agosto. Possono fare massimo 3 cove all’anno. Una volta accertato che entrambi i soggetti sono idonei alla riproduzione si può passare a fornire un nido. Il nido è a cassetta può essere di legno o plastica ma sarebbe meglio quello in legno, le misure del nido sono: ALTO 15 cm e LARGO 11 con un foto d’entrata di circa 5-6 cm di diametro.


Per imbottirlo basta o un po’ di segatura o di truciolo, NON mettere nessun’altro tipo di materiale. Una volta messo il nido la femmina può impiegare qualche giorno prima di entrare nel nido, può capitare anche che una femmina ci mette mesi prima di entrare nel nido e iniziare a riprodursi. Una volta che la femmina è entrata nel nido inizierà a “modellarlo” a suo piacere di conseguenza inizieranno anche gli accoppiamenti con il maschio, questo avverrà a qualunque ora del giorno e per più volte, può capitare anche per 2-3 volte consecutive. Generalmente ci vorranno 7-10 giorni dal primo accoppiamento alla deposizione del primo uovo, non c’è bisogno di sostituire le uova con quelle finte e la deposizione avverrà a giorni alterni. Di solito le femmine x una o due notti che precedono la deposizione del primo uovo la passano nel nido. Il numero di uova in media sono 4-5 ma possono arrivare anche a 8-10 uova (ma è molto raro). La femmina può iniziare a covare dal primo uovo ma può capitare anche che inizia la cova dal 2-3° uovo. La deposizione avverrà a giorni alterni, ma può capitare o che depongono per più giorni consecutivi o che depongo a 2-3 giorni di distanza tra un uovo è l’altro, ma quest’ultima cosa può succedere nella deposizione delle ultime uova(cose non molto comuni ma che può succedere). La durata di incubazione solitamente è di 20 giorni ma può variare dai 18 giorni ai 23 giorni, queste variazioni sono dovute al clima esterno, infatti se nell’ambiente c’è troppo caldo le uova possono schiudere a 18-19 giorni o se viceversa c’è troppo freddo la schiusa si posticipa tra i 21 e 23 giorni o anche a 24-25 giorni. Alla nascita i pulli avranno un piccolo accenno di piumino bianco nella parte posteriore del corpo con la pelle color rosa e gli occhi chiusi, gli occhi si apriranno intorno ai 10 giorni, il corpo intorno ai 15 giorni di vita sarà completamente ricoperto di un piumino bianco (che è di questo colore in tutte le mutazioni) e ali è testa inizieranno ad avere i primi accenni di piumaggio, a 18 giorni inizieranno ad uscire le remiganti di ali e coda, e le prime piume in testa. A 21 giorni si inizieranno a vedere le piumette del corpo, mentre le penne delle ali e coda non saranno ancora complete. A 30 giorni inizieranno i primi voli fuori il nido. Piccola annotazione, se il novello è ben impiumato non c’è bisogno che lo rimettiate dentro a meno che la sera non riesce ad entrare da solo. Al contrario se è un po’ sotto sviluppato, quindi con poche piume che lo ricoprono consiglio di rimetterlo dentro a meno che lui non tenterà di nuovo l’uscita dal nido allora lasciatale stare, in queste uscite i novelli inizieranno ad essere imbeccati dal padre che poi li svezzerà. Intorno i 36 gironi avrà un piumaggio completo, e non rientrerà più nel nido. Così inizierà la fase dello svezzamento che si concluderà intorno i 40-45 giorni . Generalmente in questo tempo la madre avrà iniziato un’altra cova, se è in grado di poterla affrontare lasciatela fare l’importante è che non siano più di 3 cove annue e nei periodi troppo caldi o troppo freddi dell’anno.
I giorni riportati sono puramente indicativi xkè possono esserci soggetti più precoci e soggetti meno precoci.
Una cocorita è bene farla riprodurre dai 12 mesi di vita anche se possono essere mature sessualmente prima dei 12 mesi. Per capire quando una cocorita è adulta e quindi pronta x riprodursi, ci sono alcuni segni fisici che possono essere facilmente individuati. Nelle femmine la prima cosa che si guarda solitamente è la cera (la parte situata sopra il becco) che è di colore marrone scurissimo, ma non è detto che la femmina in questione è matura x accoppiarsi quindi c’è un altro segno che si deve guardare cioè l’iride nell’occhio che è un cerchio bianco è ben definito, invece nei maschi vale solo l’iride nell’occhio perché la cera blu l’avranno già dai primi mesi di vita. Inoltre si deve vedere anche lo stato di salute dei soggetti che devono essere sani, il piumaggio deve essere composto ben aderente al corpo, il pappagallo deve essere vispo e fischiare, non deve presentare nessuna crosticina nelle vicinanze di occhi e becco e la cloaca deve essere pulita, non deve stare sul fondo gabbia o con piumaggio arruffato su una stecca insomma deve essere sano. Inoltre i soggetti devono essere affiatati quindi e bene aspettare che si affiatano prima di mettere il nido, generalmente il nido si può mettere da 1 mese, meglio aspettare i chiari segnali che ci daranno i 2 soggetti come ad esempio farsi grattini o darsi dei bacini . Non c’è un periodo fisso x la riproduzione, se alloggiati in voliere interne possono accoppiarsi tutto l’anno se invece sono alloggiati in quelle esterne il periodo migliore sarebbe quello della primavera meglio evitare Luglio e Agosto. Possono fare massimo 3 cove all’anno. Una volta accertato che entrambi i soggetti sono idonei alla riproduzione si può passare a fornire un nido. Il nido è a cassetta può essere di legno o plastica ma sarebbe meglio quello in legno, le misure del nido sono: ALTO 15 cm e LARGO 11 con un foto d’entrata di circa 5-6 cm di diametro.


Per imbottirlo basta o un po’ di segatura o di truciolo, NON mettere nessun’altro tipo di materiale. Una volta messo il nido la femmina può impiegare qualche giorno prima di entrare nel nido, può capitare anche che una femmina ci mette mesi prima di entrare nel nido e iniziare a riprodursi. Una volta che la femmina è entrata nel nido inizierà a “modellarlo” a suo piacere di conseguenza inizieranno anche gli accoppiamenti con il maschio, questo avverrà a qualunque ora del giorno e per più volte, può capitare anche per 2-3 volte consecutive. Generalmente ci vorranno 7-10 giorni dal primo accoppiamento alla deposizione del primo uovo, non c’è bisogno di sostituire le uova con quelle finte e la deposizione avverrà a giorni alterni. Di solito le femmine x una o due notti che precedono la deposizione del primo uovo la passano nel nido. Il numero di uova in media sono 4-5 ma possono arrivare anche a 8-10 uova (ma è molto raro). La femmina può iniziare a covare dal primo uovo ma può capitare anche che inizia la cova dal 2-3° uovo. La deposizione avverrà a giorni alterni, ma può capitare o che depongono per più giorni consecutivi o che depongo a 2-3 giorni di distanza tra un uovo è l’altro, ma quest’ultima cosa può succedere nella deposizione delle ultime uova(cose non molto comuni ma che può succedere). La durata di incubazione solitamente è di 20 giorni ma può variare dai 18 giorni ai 23 giorni, queste variazioni sono dovute al clima esterno, infatti se nell’ambiente c’è troppo caldo le uova possono schiudere a 18-19 giorni o se viceversa c’è troppo freddo la schiusa si posticipa tra i 21 e 23 giorni o anche a 24-25 giorni. Alla nascita i pulli avranno un piccolo accenno di piumino bianco nella parte posteriore del corpo con la pelle color rosa e gli occhi chiusi, gli occhi si apriranno intorno ai 10 giorni, il corpo intorno ai 15 giorni di vita sarà completamente ricoperto di un piumino bianco (che è di questo colore in tutte le mutazioni) e ali è testa inizieranno ad avere i primi accenni di piumaggio, a 18 giorni inizieranno ad uscire le remiganti di ali e coda, e le prime piume in testa. A 21 giorni si inizieranno a vedere le piumette del corpo, mentre le penne delle ali e coda non saranno ancora complete. A 30 giorni inizieranno i primi voli fuori il nido. Piccola annotazione, se il novello è ben impiumato non c’è bisogno che lo rimettiate dentro a meno che la sera non riesce ad entrare da solo. Al contrario se è un po’ sotto sviluppato, quindi con poche piume che lo ricoprono consiglio di rimetterlo dentro a meno che lui non tenterà di nuovo l’uscita dal nido allora lasciatale stare, in queste uscite i novelli inizieranno ad essere imbeccati dal padre che poi li svezzerà. Intorno i 36 gironi avrà un piumaggio completo, e non rientrerà più nel nido. Così inizierà la fase dello svezzamento che si concluderà intorno i 40-45 giorni . Generalmente in questo tempo la madre avrà iniziato un’altra cova, se è in grado di poterla affrontare lasciatela fare l’importante è che non siano più di 3 cove annue e nei periodi troppo caldi o troppo freddi dell’anno.
I giorni riportati sono puramente indicativi xkè possono esserci soggetti più precoci e soggetti meno precoci.
Carattere cocoriti
La Cocorita, o Pappagallino ondulato (nome latino Melopsittacus undulatus), è un pappagallino che appartiene alla famiglia degli Psittacidi ed è uno degli uccelli domestici più diffusi.
Le cocorite provengono dall'entroterra australiano e furono introdotte in Europa nel 1840 dal naturalista John Gould nel numero di 4 esemplari.
Oggi molti pappagalli sono a rischio di estinzione a causa del degrado ambientale e della caccia, pertanto nel 1973 furono inseriti nel CITES, suddivisi in due appendici: l'Appendice I dove sono contenuti i pappagalli in pericolo di estinzione e l'Appendice II dove rientrano le specie minacciate. Vi sono poi tre specie di pappagalli che non rientrano in nessuna delle due appendici, e tra queste torviamo proprio l'Ondulato (gli altri due sono le Calopsitte e i Parrocchetti dal collare).
L'Ondulato ha una lunghezza, coda compresa, di circa 18 centimetri e si distingue per le caratteristiche onde presenti sul capo e sul collo, da cui il nome. La colorazione naturale è il verde con striature nere sulla groppa. Oggi possiamo trovare molteplici varietà come il giallo, il viola, il blu, il bianco, il cobalto, il grigio e il lutino. Sulla gola di tutte le cocorite sono presenti quattro macchie a forma di goccia di colore blu-violaceo. La Cocorita non canta, emette un cicaleggio e soprattutto in certi orari della giornata è possible ascoltare le loro "chiaccherate", intervallate da emissioni di suoi più forti e striduli.
È un pappagallino molto sveglio e attivo, piacevole da osservare, soprattutto se allevato in colonia. La facilità di allevamento ha favorito la sua diffusione, ma questo non significa che non abbia bisogno dicure ed attenzioni. Con un po' di pazienza è possibile fargli imparare a ripetere qualche suono e, soprattutto se preso fin da piccolo, si può addomesticare.
È un uccellino che ama la compagnia, in natura vive in gruppi che raggiungono diverse migliaia di unità, per questo è meglio tenerne almeno due, evitando di tenere due femmine insieme perchè tendono a divenire aggressive nel periodo dell'accoppiamento.
La vita media di questi uccellini, se allevati correttamente, è di circa 10 anni.
Cliccando nei menù sulla destra potrete imparare tante cose su questo splendidi uccellini, notizie che ho raccolto studiando libri su di loro e dopo tanti anni di esperienza diretta.
Le cocorite provengono dall'entroterra australiano e furono introdotte in Europa nel 1840 dal naturalista John Gould nel numero di 4 esemplari.
Oggi molti pappagalli sono a rischio di estinzione a causa del degrado ambientale e della caccia, pertanto nel 1973 furono inseriti nel CITES, suddivisi in due appendici: l'Appendice I dove sono contenuti i pappagalli in pericolo di estinzione e l'Appendice II dove rientrano le specie minacciate. Vi sono poi tre specie di pappagalli che non rientrano in nessuna delle due appendici, e tra queste torviamo proprio l'Ondulato (gli altri due sono le Calopsitte e i Parrocchetti dal collare).
L'Ondulato ha una lunghezza, coda compresa, di circa 18 centimetri e si distingue per le caratteristiche onde presenti sul capo e sul collo, da cui il nome. La colorazione naturale è il verde con striature nere sulla groppa. Oggi possiamo trovare molteplici varietà come il giallo, il viola, il blu, il bianco, il cobalto, il grigio e il lutino. Sulla gola di tutte le cocorite sono presenti quattro macchie a forma di goccia di colore blu-violaceo. La Cocorita non canta, emette un cicaleggio e soprattutto in certi orari della giornata è possible ascoltare le loro "chiaccherate", intervallate da emissioni di suoi più forti e striduli.
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Un bell'esemplare di femmina |
È un pappagallino molto sveglio e attivo, piacevole da osservare, soprattutto se allevato in colonia. La facilità di allevamento ha favorito la sua diffusione, ma questo non significa che non abbia bisogno dicure ed attenzioni. Con un po' di pazienza è possibile fargli imparare a ripetere qualche suono e, soprattutto se preso fin da piccolo, si può addomesticare.
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Gruppo di cocorite allevate in colonia |
È un uccellino che ama la compagnia, in natura vive in gruppi che raggiungono diverse migliaia di unità, per questo è meglio tenerne almeno due, evitando di tenere due femmine insieme perchè tendono a divenire aggressive nel periodo dell'accoppiamento.
La vita media di questi uccellini, se allevati correttamente, è di circa 10 anni.
Cliccando nei menù sulla destra potrete imparare tante cose su questo splendidi uccellini, notizie che ho raccolto studiando libri su di loro e dopo tanti anni di esperienza diretta.
Il mio allevamento
Ciao a tutti x ki e appassionato di pappagalli si inscriva su questa pagina troverete varie razze e anche varie mutazioni di pappagalli sopratutto di inseparabili, cocoriti, calopsiti ecc....questi sono foto varie dei miei pappagalli spero che vi piacciano e ciaoooooo.
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